Brunello Cucinelli e il capitalismo umanistico

Brunello Cucinelli

Nel corso degli ultimi giorni si è parlato molto di Brunello Cucinelli, non solo per l’imitazione che gli ha dedicato Maurizio Crozza, ma anche perché qualcuno aveva ipotizzato di candidarlo alla presidenza della Regione Umbria in vista delle prossime elezioni. Ma chi è davvero Cucinelli? E per quale motivo il modello aziendale che ha ideato è stato raccontato niente meno che da Bloomberg, per poi essere ripreso da uno dei giornali di moda più importanti al mondo (Business of Fashion)?

L’azienda

Brunello Cucinelli è anche il nome dell’azienda fondata dall’imprenditore, che si occupa della realizzazione di capi di abbigliamento in cashmere e che è stata fondata oltre 40 anni fa. Alla base del successo del marchio ci sarebbe il cosiddetto capitalismo umanistico, una filosofia imprenditoriale che si basa, tra l’altro, su orari di lavoro ridotti per i dipendenti. La società è ospitata da un piccolo paese umbro, Solomeo, a cui Cucinelli destina ingenti investimenti. Tuttavia non tutto è oro quel che luccica, se è vero che gli analisti economici mettono in evidenza margini operativi meno alti di quel che ci si potrebbe attendere e costi di produzione troppo elevati. 

La storia di Brunello Cucinelli

Nel 1978 Brunello Cucinelli è un ragazzo nel pieno dei suoi 20 anni che ha deciso di abbandonare gli studi universitari, dopo che si era iscritto alla facoltà di ingegneria, e che fonda un’azienda per la produzione di cashmere colorati: una produzione che all’epoca è decisamente originale. Nel corso degli anni, però, la sua scelta si è rivelata vincente: oggi l’impresa è operativa in più di 50 paesi e conta 1.400 dipendenti; è quotata in Borsa dal 2012, e ciò ha permesse di incrementare di più del 50 per cento i profitti netti, sfiorando i 44 milioni di euro. Il valore di mercato che viene attribuito all’impresa è attorno al miliardo di euro. La filosofia alla base di Brunello Cucinelli è improntata al miglioramento delle condizioni di vita di chi ci lavora

L’esperienza familiare

L’esperienza familiare ha condizionato in misura consistente la filosofia aziendale che Brunello Cucinelli ha deciso di adottare. Il padre di Brunello aveva deciso di lasciare la vita di campagna per andare a lavorare in fabbrica, ma veniva preso in giro dai suoi colleghi che lo deridevano per i suoi abiti da contadino. Così, quando è cresciuto Cucinelli ha voluto dare vita a un ambiente di lavoro diverso da quello in cui era stato costretto a rimanere suo padre. A Solomeo sono stati realizzati un teatro, un anfiteatro e una biblioteca per gli impiegati, con libri di John Ruskin e Immanuel Kant. Cucinelli, poi, tra il 1998 e il 2014 è stato presidente del Castel Rigone Calcio, ma ha anche restaurato giardini, piazze, vie e palazzi. 

Chi lavora per Brunello Cucinelli?

Nel corso degli anni l’azienda ha finanziato molti progetti di restauro e di carattere culturale nel borgo di Solomeo, in cui ha sede. Per esempio, ha restaurato il suo castello medievale, che un tempo era la sede aziendale, ma ha anche creato la Scuola dei mestieri, un’accademia in cui si insegnano sartoria e arti murarie, taglio e confezione, rammendo e rimaglio e altre materi simili. Nel frattempo la produzione è stata spostata dal castello, che comunque ha continuato a ospitare gli uffici: la Scuola dei mestieri ha sede qui. Gli impiegati dell’azienda non lavorano mai dopo le cinque e mezza del pomeriggio e sono invitati a non mandare mail fuori dal’orario di lavoro. All’una è prevista una pausa pranzo che dura un’ora e mezza.

Come vanno gli affari per Brunello Cucinelli

Resta da capire, a questo punto, se l’approccio adottato da Brunello Cucinelli sia efficace e redditizio anche dal punto di vista economico. L’imprenditore umbro sostiene che quella di avere un margine operativo inferiore rispetto a quello di molti competitor è una scelta voluta, perché nessun consumatore comprerebbe mai un prodotto avendo la consapevolezza che chi lo produce ricava un guadagno troppo elevato. La produzione iperlocale è una delle variabili che determinano i prezzi dei capi di Brunello Cucinelli, che si basano sull’uso di materie prime che arrivano dal nord dell’India e dalla Mongolia. Inoltre, i dipendenti dell’impresa hanno stipendi più alti del 20 per cento rispetto alle cifre dei salari medi nell’industria manifatturiera del nostro Paese. Basta una ricetta così semplice per raggiungere il successo, quindi? 

Brunello Cucinelli al TEDxPadova

Massimo Chioni