Ruth Bader Ginsburg: chi era, la vita di Notorious RBG

 Ruth Bader Ginsburg: chi era, la vita di Notorious RBG

Ruth Bader Ginsburg

Gli Stati Uniti hanno detto addio alla giudice della Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg,  chiamata anche “Notorious RBG”, pioniera delle lotte per i diritti delle donne e per l’aborto. Ruth Bader Ginsburg è morta all’età di 87 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro e viene ricordata dal New York Times come “la donna che ha trasformato il ruolo di donne e uomini nella società”.

Icona femminista e idolo di diverse generazioni, all’età di 60 anni, Ruth venne nominata da Bill Clinton per far parte della Corte Suprema e divenne la seconda donna americana nel ruolo di Super Giudice, dopo Sandra Day O’Connor. 

Venti anni dopo, durante il secondo mandato di Barack Obama, rifiutò l’ipotesi di dimettersi con una frase ancora oggi ricordata: “Starò fino a che potrò lavorare a tutto vapore”.

La vita di Ruth Bader Ginsburg

Ruth Bader Ginsburg nacque il 15 marzo del ‘33 a Brooklyn, New York, da una famiglia ebrea. Riuscì a laurearsi in amministrazione pubblica e il matrimonio e decise di iscriversi alla facoltà di Legge ad Harvard all’età di 22 anni. 

Ancora oggi si vocifera di una leggenda che narra di un episodio molto sconfortante per Ruth, secondo cui il preside della facoltà invitò a cena tutte le studentesse dell’università (9 donne su 500 uomini) per chiedere loro del perchè stavano togliendo il posto ad un uomo. Questo episodio ha sicuramente segnato e aumentato gli interessi di RBG verso un mondo meno maschilista. 

A causa del suo sesso, infatti, la super giudice ebbe numerose difficoltà a trovare lavoro presso gli studi legali e, nel 1972, fondò un’organizzazione no profit per la difesa delle libertà civiliWomen’s Rights Project“ : riuscì a vincere 5 casi su 6 sulla discriminazione sessuale davanti alla Corte Suprema. Tra le tattiche utilizzate, ci fu l’uso della parola “genere” quando altri colleghi utilizzavano la parola “sesso”.

Nel 1933 fu nominata Super Giudice dal presidente Bill Clinton e divenne il simbolo dei giudici liberali, trasformandosi negli anni seguenti come una vera e propria icona del femminismo, simbolo di tante battaglie per i diritti umani e per i diritti delle donne.

Irin Carmon racconta Ruth Bader Ginsburg

Irin Carmon è stata la biografa di Ruth Bader Ginsburg e passò molte ore con la giudice della Corte Suprema. Nel 2015 pubblicò un articolo per il New York Magazine “Notorious RBG: The Life and Times of Ruth Bader Ginsburg” e diversi anni prima divenne la fondatrice del blog “Notorious RBG” che riuscì a conquistare anche la generazione dei più giovani. 

Irin affermò che la Super Giudice decise di continuare il suo lavoro anche durante il secondo mandato di Barack Obama perché credeva nella realizzazione della promessa “We The People” della Costituzione e voleva aiutare tutti coloro che furono esclusi. 

Dopo la sua critica a Roe v Wader per la storica sentenza del 1973 sull’aborto, Ruth ricevette numerose critiche da alcune femministe americane, ma la giudice della Corte Suprema avrebbe voluto una sentenza basata sull’uguaglianza delle donne e non sul diritto alla privacy. 

RBG era una femminista di altri tempi, lottava per la liberazione delle donne e per quella degli uomini, credeva che questi ultimi potessero essere migliori e si rendeva conto che gli uomini nel ruolo di genitori e nella cura della famiglia avrebbero aiutato l’indipendenza delle donne e portato maggiore soddisfazione agli uomini stessi. 

Stefania Spoltore