Louise Gluck vincitrice del Premio Nobel Letteratura: la sua storia

 Louise Gluck vincitrice del Premio Nobel Letteratura: la sua storia

Louise Gluck

Il Premio Nobel per la Letteratura 2020 è andato alla poetessa Louise Glück, un personaggio molto importante della letteratura contemporanea americana. Il suo riconoscimento va alla “ sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale“. 

Louise Glück è nata a New York, il 22 aprile 1943, e con la sua poesia evoca brusche memorie rielaborando temi come la solitudine e l’isolamento, attraverso un tono meditativo e colloquiale. Nel 1994 vinse il Premio Pulitzer con la raccolta “L’iris selvatico” (“The Wild Iris“, 1993), convincendo tutti i critici per lo stile elegante e controllato con cui assorbì lunghe sequenze narrative di tratto confessionale. 

Nel 1997, con la sua seconda raccolta più importante, “Meadowlands”, rievocò figure mitiche come Penelope e Ulisse all’interno di un contesto moderno che racconta di un matrimonio che sta per finire.

“Quando ero giovane conducevo la vita che pensavo che gli scrittori avrebbero dovuto condurre [..] Dopo due anni sono giunto alla conclusione che non sarei diventato uno scrittore. Così ho accettato un lavoro come insegnante nel Vermont [..] nel momento in cui ho iniziato a insegnare ho ricominciato a scrivere.” – Glück

La biografia di Louise Glück

Louise Glück, dopo aver frequentato il Sarah Lawrence College di Bronxville a New York, decise di iscriversi alla Columbia University di New York City e con gli anni divenne insegnante di poesia in numerosi college come Harvard e Yale. 

Nata da genitori immigrati ebrei ungheresi, Louise Glück è cresciuta a Long Island e durante la sua adolescenza ha sofferto di anoressia, un tema molto presente in alcune delle sue poesie. I disturbi alimentari la costrinsero ad abbandonare gli studi superiori e universitari. 
La scrittrice si formò sotto la supervisione della poetessa statunitense Leonie Adams (1899-1988). 

La sua prima raccolta di poesie fu pubblicata nel 1968, con il nome “Firstborn”, in cui utilizzava diversi personaggi in prima persona con caratteri cupi e arrabbiati. Il tono utilizzato nelle poesie infastidì molti critici ma l’uso della rima e il linguaggio controllato colpì tante persone.

Nella raccolta “The House on Marshland (1975)” iniziò a mostrare una maggiore padronanza della voce e all’interno, come nei volumi successivi, raccontò di figure storiche e mitiche come Giovanna D’Arco e Gretel. L’adozione di diverse prospettive divenne sempre più fantasiosa e la sua poesia iniziò ad affrontare argomenti del mito classico, della Bibbia e delle fiabe.

Louise Glück è considerata una poetessa del cambiamento radicale e della rinascita. In una delle sue collezioni più lodate, The Wild Iris (1992), descrive il miracoloso ritorno alla vita dopo l’inverno nella poesia “Snowdrops”. Qui un estratto della poesia tradotta:

Non mi aspettavo di sopravvivere

la terra mi sopprime. 

Non me lo aspettavo di svegliarmi di nuovo, di sentire 

nella terra umida il mio corpo 

in grado di rispondere di nuovo, ricordando

dopo tanto tempo, come riaprire

nella luce fredda 

della prima primavera [..]” 

Louise Glück e il Premio Nobel Letteratura 2020 

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, oltre al Premio Pulitzer, nel 2003, Louise è stata insignita del prestigioso titolo di poeta laureato degli Stati Uniti. Nel 2014 ha vinto il National Book Award per la poesia e fa parte dell’American Academy of Arts and Letters.

Il Premio Nobel per la Letteratura rappresenta uno dei maggiori riconoscimenti in ambito letterario e viene assegnato ogni anno, dal 1901. Louise Glück è la sedicesima donna scrittrice a ricevere questo premio e dal 2011 non veniva assegnato ad un poeta/poetessa.

Il presidente del comitato del premio Nobel, Anders Olsson, ha commentato la voce di Glück  “candida e senza compromessi [..] piena di umorismo e arguzia pungente” e aggiunge: “Nelle sue poesie, Glück  ascolta ciò che resta dei suoi sogni e delle sue delusioni,  nessuno può essere più duro di lei nell’affrontare le illusioni del sé”, ha detto Olsson. “Non deve essere considerata una poetessa confessionale”. [1]

La notizia del Premio Nobel è stata accolta molto bene dai suoi colleghi, tanto che Claudia Rankine ha commentato al giornale “The Guardian” di essere molto contenta, aggiungendo: “È una poetessa straordinaria, un grande mentore e un’amica meravigliosa. Non potrei essere più felice. Siamo in un momento cupo in questo paese. [..]  Louise ha passato una vita a mostrarci come fare in modo che il linguaggio significhi qualcosa e contenga tutto.” [2]

Premio Nobel 2020: i vincitori 

Come ogni anno la lista dei vincitori del premio Nobel: la stagione dei premi inizia a ottobre, dove i comitati in Svezia e Norvegia nominano i vincitori delle varie categorie. L’annuncio e le assegnazione dei vari Premi Nobel 2020 andranno avanti fino al 12 ottobre 2020 e lo stesso giorno verrà assegnato il Premio Sveriges Riksbank per le scienze economiche, in memoria di Alfred Nobel.

Anche se, solitamente, i Nobel vengono consegnati in una cerimonia presso Stoccolma e Oslo, nel mese di dicembre, a causa della pandemia è stato deciso di procedere con una cerimonia digitale e con la distribuzione dei premi presso le varie ambasciate nei paesi dei vincitori. 

Ecco la lista dei vincitori dei premi Nobel 2020 fino ad oggi:

  • Il Premio Nobel 2020 per la medicina e la fisiologia è stato vinto dai Dr. Harvey J. Alter, Michael Houghton e Charles M. Rice  per la scoperta del virus dell’epatite C.
  • Il Premio Nobel 2020 per la fisica è stato vinto da Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per le loro scoperte che hanno migliorato la comprensione dell’universo e per il loro lavoro sui buchi neri.
  • Il Premio Nobel 2020 per la chimica è stato vinto da Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna, per aver creato un sistema di editing del genoma.
  • Il Premio Nobel 2020 per la letteratura è stato assegnato a Louise Glück.

Nei prossimi giorni verranno assegnati anche il Premio Nobel per la Pace e il Premio Nobel per l’Economia.

Stefania Spoltore