Whitney Wolfe Herd, la più giovane miliardaria self-made del mondo

 Whitney Wolfe Herd, la più giovane miliardaria self-made del mondo

Whitney Wolfe Herd

Whitney Wolfe Herd, la co-fondatrice di Bumble, è diventata la più giovane miliardaria self-made del mondo. La giovane donna, con tenacia e determinazione, ha cambiato il modo di fare business, riuscendo a diventare l’amministratrice delegata che ha fatto la storia in Borsa.

A soli 31 anni, Wolfe Herd è la più giovane donna della storia ad aver quotato una startup in Borsa. Ex Co-fondatrice di Tinder e donna a capo del network di incontri al femminile Bumble, Whitney possiede il 12% di una società che al momento vale 1,6 miliardi di dollari.

La storia di Whitney Wolfe Herd insegna molto, sia ai giovani che nel mondo dell’imprenditoria. In questo articolo scopriremo le origini di questa giovane imprenditrice e come ha conquistato la Borsa con Bumble.

Le origini di Whitney Wolfe Herd, la co-fondatrice di Bumble

Whitney Wolfe Herd è nata a Salt Lake City, nel 1989, da una famiglia che unisce due religioni: padre ebreo e madre cattolica. Whitney si laurea in Studi Internazionali, dopo aver trascorso un anno sabbatico in Francia. Durante l’università, a 20 anni, avvia un suo piccolo business per una giusta causa: inizia a vendere una linea di borse di bamboo per devolvere il ricavato alle zone del Golfo del Messico colpite dal disastro ambientale provocato dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. 

Femminista fin dalla tenera età, Wolfe Herd ha dichiarato al Times che non apprezza la cultura degli appuntamenti nello Utah, dominata dagli uomini. Le donne, infatti, dovevano aspettare che gli uomini facessero la prima mossa. Durante l’università, Wolfe Herde è stata membra della Kappa Kappa Gamma, per Fast Company e ancora oggi è molto vicina alle sue sorelle, alcune delle quali impiegate nella società Bumble.

Due anni dopo, nel 2012, entra nel gruppo di sviluppatori dell’app Tinder, l’app di incontri che attualmente è molto utilizzata in tutto il mondo. Wolfe Herd diventa vice presidente marketing della startup e, secondo le voci, il nome dell’applicazione è stato dato proprio dalla giovane donna. Whitney lascia l’azienda nel 2014 e denuncia il suo capo ed ex compagno per molestie sessuali. La controversia legale è stata risolta privatamente, al di fuori del tribunale. In seguito alla battaglia, Wolfe Herd ha anche subito del bullismo online e ha affermato di essere inondata di odio e di comportamenti aggressivi da parte di utenti online. 

“Mi sentivo come se avessi tutta la mia autostima, la mia fiducia era stata risucchiato via. Ci sono stati momenti bui in cui ho pensato: <<”Bene, questo è tutto. Non avrò mai più una carriera. Ho 24 anni, provengo da una delle aziende tecnologiche più in voga al mondo, ma Internet mi odia.”>>  Poi una mattina mi sono svegliata e ho pensato: <<”Ho intenzione di ripartire da zero”>>.” Whitney Wolfe Herd ad un’intervista con il Times nel 2018.

Lo stesso anno, nasce Bumble, l’app di incontri online che si schiera subito dalla parte delle donne e permette a queste ultime di scegliere con chi uscire. Non per caso, infatti, la giovane imprenditrice ha dichiarato nel 2019 che la sua missione era di porre fine alla misoginia. Attualmente, le azioni delle applicazioni Bumble sono aumentate vertiginosamente, rendendo Whitney Wolfe Herd la più giovane miliardaria self-made del mondo. La società vale circa 1,6 miliardi di dollari e continua ad acquistare valore giorno dopo giorno. 

Il successo di Bumble in Borsa

Wolfe Herd possiede 21,54 milioni di azioni, pari all’11,6% della società Bumble, diventando a tutti gli effetti la più giovane miliardaria self-made del mondo e la più giovane CEO donna che abbia mai quotato un’azienda negli Stati Uniti.

Bumble è la seconda app di appuntamenti quotata in Borsa, dopo Ipo nel 2015 di Match Group che, due anni dopo, ha cercato di acquistare la società di Wolfe Herd per 450 milioni di dollari. La capitalizzazione di mercato di Bumble, pochi giorni fa, era di 8,6 miliardi di dollari. 

L’app di incontri si è diffusa rapidamente negli anni ma ha acquisito un grande successo nei primi nove mesi del 2020, registrando un fatturato di 417 milioni di dollari, rispetto ai 363 milioni di dollari nell’anno precedente. Bumble ora conta più di 75 milioni di utenti in 150 paesi, rendendolo secondo solo a Tinder in popolarità.

La determinazione di Whitney Wolfe Herd nella vita

Il modello iniziale dell’app Bumble è stato inizialmente ispirato dai balli scolastici di Sadie Hawkins, dove le donne chiedono agli uomini di essere il loro appuntamento, come riferito da  Wolfe Herd a Business Insider nel 2015. Da allora, Wolfe ha ampliato l’app con servizi aggiuntivi volti ad aiutare le donne ad incontrare nuovi amici e ad espandere le reti professionali, attraverso Bumble BFF e Bumble Bizz. 

Tuttavia, la giovane imprenditrice miliardaria ha precisato, in una vecchia intervista, che l’obiettivo di Bumble non è essere sessista ma, al contrario, far trovare alle donne il coraggio di fare il primo passo nei confronti di un uomo e cercare di rendere gli appuntamenti più moderni, sotto ogni punto di vista.

La determinazione di Wolfe Herd, non si ferma solo nell’ambito professionale ma è un elemento centrale del suo stile di vita: si sveglia ogni mattina alle 5:15 e inizia immediatamente a rispondere alle e-mail. Moglie di  Michael Herd e mamma, Wolfe Herd non si ferma mai e non ha mai vissuto come una ventenne da quando ha iniziato con la startup Bumble nel 2014.

Oltre ad essere una strepitosa imprenditrice, Whitney è anche politicamente attiva e aiuta le donne impiegate contro le molestie sessuali digitali in Texas. Wolf Herd ha infatti dichiarato che l’invio di fotografie porno non richieste è un fenomeno che deve essere punibile ai sensi di una nuova legge sostenuta dalla stessa Wolfe Herd e che presto, si spera, diventi anche una legge federale. 

“È ora che le nostre leggi proteggono dalla doppia vita che conduciamo quotidianamente, fisica e digitale” – Whitney Wolfe Herd.

Questa legge è stata approvata in Texas nell’agosto del 2019, ottenendo il consenso della società, delle generazioni più digitali e dei gruppi femministi presenti sul territorio. Attualmente, Wolf Herd sta impiegando le sue forze per far approvare la medesima legge anche in California. 

Stefania Spoltore